Per scongiurare il rischio di morte per le malattie cardiovascolari, con una spesa più intelligente e che possa contrastare, almeno in parte, la quota quotidiana di prodotti raffinati e ricchi di zuccheri aggiunti, con “l’ortofrutta”, bastano 25 centesimi al giorno.
A lanciare questa sfida nei giorni scorsi a Macfrut, la kermesse dell’ortofrutta in Italia (Rimini 23-25 settembre 2015), è stato l’Osservatorio Agroter attraverso il suo “Monitor Ortofrutta”, redatto da un pool di giovani ricercatori coordinati da Roberto Della Casa, Professore di Marketing dei prodotti Agroalimentari all’Università di Bologna.
In uno studio basato su un campione di 450mila europei, secondo Agroter, l’aumento del consumo di 200 grammi al giorno di ortofrutta porterebbe ad una riduzione del 9% della probabilità di morire per malattie cardiovascolari (pari a 20mila decessi all’anno), con un risparmio della spesa sanitaria per le sole malattie cardiovascolari (prima causa di morte in Italia) di 1,5 miliardi di euro all’anno.
“Frutta e verdura per le loro note proprietà sono alimenti che fanno bene alla salute – spiegano i ricercatori – ma questa asserzione da sola non basta, soprattutto in un quadro di costante diminuzione dei consumi di ortofrutta in Italia: tre lustri fa il consumo di frutta e verdura era di 361 grammi al giorno, oggi è sceso a 303 grammi. E nasce da qui la sfida lanciata agli alimenti che forniscono zuccheri non naturali”.
“L’ortofrutta deve avere il coraggio di confrontarsi con gli alimenti che forniscono zuccheri perché sono i prodotti in concorrenza diretta per volumi, per occasioni di consumo e per valori nutrizionali – spiega Roberto Della Casa, direttore di Agroter – La frutta entra in competizione con snack, dolciumi, cereali per la prima colazione, prodotti da forno, biscotti e gelati negli stessi momenti: prima colazione, spuntini fuori pasto e chiusura dei pasti. La verdura entra in competizione con pasta, riso, pane e prodotti da forno come grissini, cracker e snack salati nelle occasioni di consumo dei piatti principali, contorni e snack salati. Infine, spremute e centrifugati entrano in competizione con succhi e bibite zuccherate”.
Tradotto in numeri: 20 grammi di prodotti zuccherati e derivati di farine raffinate pesano, a livello di calorie, come 200 grami di ortofrutta. Una sostituzione del primo con il secondo, oltre a un costo di soli 0,25 euro di spesa in più al giorno, comporterebbe evidenti effetti benefici per il nostro organismo.